I manufatti architettonici realizzati per assolvere la funzione di approvvigionamento idrico, sono: i votani, i pozzi, le piscine, e le neviere, ma nelle stesse masserie i tetti erano utilissimi ricettori di acque meteoriche che attraverso grondaie in pietra o argilla andavano a riempire i pozzi.
Piscine, pozzi e votani, continuano ad essere usati nelle campagne, mentre in città oggi l’Acquedotto Pugliese, il più lungo del mondo , porta l’acqua del Sele fino alle nostre “sitibonde” terre.
I VOTANI
Sono gli antesignani dei pozzi, servivano a raccogliere l’acqua di falde superficiali, erano quindi posti in prossimità di quest’ultime. Costruiti in tufo o pietra calcarea a secco e resi impermeabili, sono di forma cilindrica sprofondati verticalmente nel suolo senza alcuna copertura, al fine quindi di evitare l’evaporazione dell’acqua causata dal sole venivano circondati da folti e ombrosi alberi.
LE NEVIERE O NEVERE
Le Neviere erano lo strumento fondamentale di una attività, quella del commercio della neve, che costituiva un importante settore economico, sia dal punto di vista di manodopera impiegata che per gli introiti che garantiva.
Molto simili alle piscine, anch’esse sembrano abitazioni sprofondate nel terreno, con le volte a botte sovrastate da un tetto spiovente, ma vi si differenziano per la maggiore elevazione rispetto al piano del suolo e per la copertura di terra e erba del tetto che serviva a rendere gli ambienti sottostanti meno permeabili al calore del sole. La neviera si riempiva da un’apertura superiore detta chiave, mentre lateralmente due porte di legno consentivano il recupero dei blocchi di ghiaccio.
Molte neviere erano del demanio che gestiva il commercio con un’apposita legislazione, il valore della neve era stabilito dalla sua “purezza”, da quanto fosse stata contaminata nell’azione di raccoglimento e di conservazione. Quando il sole calava, i blocchi di ghiaccio venivano avvolti in sacchi di tela e caricati su carri ricoperti di paglia, la corsa notturna verso la costa doveva essere il più veloce possibile, ecco perché le masserie di posta, collocate lungo i tratturi principali fungevano da veloci soste per il cambio dei cavalli stanchi con cavalli freschi.
LE PISCINE
Sembrano case sprofondate nella terra, realizzate in pietra calcarea con volte a botte sovrastate da un tetto spiovente, sempre in pietra. Erano disposti in prossimità delle parti terminanti di lame e avvallamenti, in modo da raccogliere la maggior quantità di acqua piovana che di lì scivolava in caduta. Erano e sono tutt’oggi i principali punti di abbeveraggio per gli animali al pascolo.
I POZZI
A differenza dei votani erano totalmente chiusi, sempre in pietra o tufo, anch’essi raccoglievano l’acqua di falda, si trovavano soprattutto a valle, o, come detto, nelle masserie, dove raccoglievano l’acqua piovana.
Una versione più moderna di questo manufatto sono i pozzi artesiani che raccolgono, attraverso profonde perforazioni, l’acqua sotterranea in pressione.